Il fabbro nel 1700
Nel 1500 si usava molto la fusione in ghisa e nel Siegerland si sviluppò un'importante branca di questa attività siderurgica che vedeva realizzare getto di tubi, campane, griglie, e tante altre simili strutture.
Una trasformazione molto importante della siderurgia avvenne verso la fine del 1600 e l'inizio del 1700 in concomitanza con il progressivo esaurirsi di tutte le varie disponibilità di legname, per cui si iniziò a impiegare il carbon fossile e coke come sostituti del carbone di legna.
Abraham Darby II fu colui che per primo nel 1709 fu in grado di ottenere ghisa usando solamente il carbon coke.
Non si sapeva ancora trasformare la ghisa in acciaio ad un ritmo di produzione uguale poichè a quel tempo la capacità produttiva di tutti i forni di affinazione era limitata.
Ci vollero infatti dei decenni ancora prima di imparare a sostituire carbon fossile con carbone di legna anche riguardo alla produzione di acciaio.
Le difficoltà che si presentavano erano in particolare presenti perchè l'acciaio non doveva venire a contatto col carbone o carbon coke perchè non doveva assorbire lo zolfo altrimenti diventava fragile a caldo.
Questa particolarità venne eliminata da Cort grazie al forno a puddellatura che fu inventato nel 1784, dove l'acciaio entrava in contatto con i prodotti della combustione che erano ricchi di ossigeno.
Per esporlo con continuità ai gas veniva rimescolato; da questo il procedimento prese il nome di puddellatura ( to puddle significa rimescolare).
Una volta che si iniziò a usare carbon fossile l'approvvigionamento di combustibie che non era più così difficle da ottnere diede un grande slancio allo sviluppo della siderurgia.
Lo sviluppo della siderurgia e del lavoro di fabbro quindi aumentò molto sopratutto durante la rivoluzione industriale ovvero tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, grazie all'avvento delle macchine a vapore.